Torino, Stadio Olimpico, 21 giugno 2017.

Che dire di Tiziano Ferro e del suo live 2017 IL MESTIERE DELLA VITA ? Molte cose.

Sicuramente che è uno dei più popolari cantanti italiani, uno dei pochi che conoscono anche all’estero. E non è cosa da poco. Sarà anche per merito di questa “internazionalità” che l’allestimento studiato per questo tour è particolarmente imponente. Un palco molto ampio, con una passerella che lo porta verso il pubblico. Tre schermi giganti che proiettano costantemente la sua esibizione. Un impianto audio che ha reso decisamente buona la fruizione del concerto. Una regia luci articolata e ben studiata. Il tutto godibile, nella sua interezza, più facilmente dal fondo del parterre.

Lo spettacolo si regge interamente sulla sua presenza scenica e sulle sue indiscusse doti vocali. Qualche esitazione iniziale, va detto, ma poi quando il “riscaldamento” termina tutto fila liscio. Niente ballerini o coristi. I musicisti fanno un ottimo lavoro, ma restano in secondo piano. Tiziano ha un’indubbia innata dose di empatia e la spende benissimo sul palco, da sempre. Sin dagli esordi.

La scaletta (ben 28 pezzi) è ben articolata. Parte dal disco nuovo, per tornare poi indietro sino ai primissimi successi, che non possono mancare e che fanno scatenare l’intero stadio. Stadio gremitissimo, va detto. Il meglio, a mio parere, lo dà cantando la parte di pezzi veloci. Ottime comunque sia IL CONFORTO, che patisce un po’ la mancanza della Consoli, ma che cmq porta a casa bene, e la cover di MI SONO INNAMORATO DI TE voce e piano. .

Parere positivo, quindi per questo spettacolo. Parere negativo, invece, come spesso accade, per l’organizzazione. Già ho avuto modo di dire che questi non sono tempi facili, per ovvi motivi. Questa sera però ho assistito ad una gestione folle della sicurezza. Alle 20.30, praticamente a mezz’ora dall’inizio del concerto, c’era ancora fuori dallo stadio una fila infinita di persone. La gestione delle code non è mai semplice. La cosa incredibile è che passate le 21, con il pubblico che iniziava ad entusiasmarsi all'interno dello stadio sulle prime note del concerto, la fila ha finalmente iniziato a scorrere velocissima. Evidentemente è stato a quel punto deciso di non fare alcun controllo, a parte quello del biglietto: tutti dentro. Con buona pace di tutti i proclami ma anche dei patimenti di chi ci aveva preceduti. E così e stato. Tiziano saliva sul palco e noi entravamo tutti, sereni (più o meno…). Mi chiedo, dunque: la sicurezza, in tutto ciò, dove stava? Non proseguo con ulteriori inutili valutazioni, facilmente immaginabili.

Aspettando i prossimi grandi eventi, speriamo che qualcuno si fermi a riflettere su tutto ciò.

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